Il Comitato nazionale ANPI: "L'esito elettorale apre una fase piena di
pericoli. Occorre un rilancio del movimento democratico e antifascista"
1 Ottobre 2022
Il testo del documento
approvato dall'organismo dirigente nazionale dell'Associazione nella riunione
dell'1 ottobre 2022
L'esito elettorale,
clamoroso ma non imprevisto, segna una profonda rottura col passato ed avvia il
nostro Paese in una fase politica e sociale sconosciuta e piena di pericoli.
Assieme, individuando limiti ed errori commessi dalle forze politiche, è
possibile indicare la strada per un rilancio del movimento democratico e
antifascista. Approfondiremo in un prossimo futuro come ANPI questi temi in un
grande appuntamento confermando, riproponendo e aggiornando gli orientamenti
del Congresso nazionale. Ma fin d'ora è chiara la strada che dobbiamo
percorrere. Questa strada non può che essere unitaria.
Dalle ultime elezioni
politiche l'astensionismo è aumentato di 9 punti, come mai in passato,
segnalando in modo incontrovertibile la gravissima disaffezione verso le
istituzioni di una parte fondamentale di cittadini.
Grazie ad una legge
elettorale pericolosa ed alle lacerazioni fra le forze politiche democratiche e
di sinistra in piena campagna elettorale, la destra a trazione postfascista ha
vinto in parlamento perché con la minoranza dei voti ha ottenuto più della
maggioranza assoluta dei seggi. Ma la maggioranza dei voti non è andata a
queste destre; da questa grande parte della società, dai democratici, da tutti
gli antifascisti, deve nascere la forza da cui ripartire.
Per la prima volta
nella storia repubblicana, in parlamento ha vinto una maggioranza a trazione
postfascista, con un partito che non nasconde le sue origini dalla cultura e
dalle politiche del MSI.
Si appanna così
l'immagine chiara e distinta dell'antifascismo come religione civile
costituita, come tessuto democratico unitario, come sfondo culturale comune ed
egemone.
Per la prima volta
l'Unione Europea ha un Paese fondatore con un governo a maggioranza post
fascista. Questo determinerà un grande rilancio dei sovranismi europei, che
propongono un'altra UE in cui prevalga il diritto nazionale su quello europeo,
l'Europa delle nazioni su quella dei popoli.
Questo avviene nel
pieno del perverso intreccio di crisi che attraversa l'Italia: economica,
sociale, democratica, ambientale, mentre non è scomparsa la pandemia, infuria
una guerra in cui è coinvolto anche il nostro Paese. E aumenta il rischio
dell'uso dell'arma nucleare. Da tempo abbiamo paventato il pericolo di una
continua crescita della tensione internazionale, recentemente accresciuta dalle
annessioni unilaterali. Siamo a un punto limite: si parla oramai di estensione
della guerra e addirittura di nuova guerra mondiale.
Ribadiamo l'urgenza di
provvedimenti tesi a tutela delle fasce più povere, a difesa dei milioni di
famiglie colpite dall'inflazione, a sostegno della progressività del sistema
tributario, alla costruzione di un nuovo welfare, al rilancio
dell'imprenditoria in particolare sostenibile, a salvaguardia dell'ambiente e
del paesaggio. Occorre una svolta con l'obiettivo costituzionale di porre al
centro dell'agenda della politica il lavoro.
Ribadiamo ancora la
necessità della tenuta e del rafforzamento della divisione dei poteri, della
centralità del parlamento, che torni ad essere pienamente rappresentativo della
volontà popolare, di una nuova legge elettorale e di una politica a sostegno
della repubblica una e indivisibile che, valorizzando le autonomie, non deroghi
mai ai doveri di solidarietà territoriale, a cominciare dal tema da tempo
rimosso del progresso e dello sviluppo del Mezzogiorno. Inquietano perciò le
confermate volontà di dar vita ad una repubblica presidenziale ed all'autonomia
differenziata.
L'esito elettorale
consegna il governo dell'Italia a forze sovraniste, che hanno manifestato
pulsioni razzistiche ed anche ammiccamenti con le organizzazioni neofasciste;
ma ci conferma anche che nel nostro Paese ci sono le forze intellettuali,
morali e pratiche, laiche e religiose, per disegnare un orizzonte di
cambiamento e per contrastare qualsiasi deriva oscurantista e nazionalista.
Eppure tali forze non potranno vincere se con i fatti non si riconquisterà la
fiducia e la partecipazione popolare, se i ceti popolari non si sentiranno e
non saranno davvero e finalmente rappresentati dalla politica attraverso la
difesa dei loro interessi e il soddisfacimento dei loro bisogni sociali. Solo
così si può riconquistare il consenso attivo e consapevole di tanti elettori
che hanno disertato le urne ed anche di tanti elettori che, pur non essendo né
fascisti né postfascisti, hanno dato fiducia alle sirene sovraniste.
Chiediamo perciò fin
d'ora al futuro governo di onorare pienamente e letteralmente il giuramento
costituzionale e di rispettare pienamente e letteralmente i valori della
Resistenza che sono alla base della Carta.
Lanciamo un appello ad
una ricostruita e rinnovata unità e a una comune progettualità delle forze
politiche e sociali che si ispirano all'antifascismo, che hanno a cuore la
Costituzione repubblicana, che si riconoscono pienamente nella democrazia
rappresentativa e partecipata, nella difesa e nella promozione dei diritti
sociali e civili, nella ricerca della pace e della fratellanza fra i popoli.
Ribadiamo che la via
maestra per superare la profondissima crisi italiana è la piena e integrale
attuazione della Costituzione repubblicana e della sua forma democratica. Su
questo ci impegniamo a dar vita ad una grande campagna nazionale.
IL COMITATO NAZIONALE ANPI
Roma, 1 ottobre 2022